SANT’ANGELO IN LIZZOLA
Alla scoperta di Sant’Angelo in Lizzola, il borgo dei poeti.
Non doveva essere un gran bel vivere quello di chi abitava Monte Sant’Angelo tra il XII e il XIII secolo, dal momento che proprio in quegli anni le case del luogo presero a scivolare via sul terreno franoso una dopo l’altra, come attratte verso i piedi del colle da una forza inarrestabile.
Alla gente del posto non restò allora altra scelta che quella di chiedere aiuto ai signori di un vicino abitato: fu così che la popolazione di Monte Sant’Angelo migrò in massa verso le terre dei Lìciola dando origine in questo modo alla comunità che oggi porta il nome di Sant’Angelo in Lizzola.
Il luogo divenne castello sul finire del 1300, quando uno degli ultimi Lizzola lo fece fortificare prima di sottrarsi all’influenza dei Malatesta e di passare, per un breve periodo, dalla parte dei Montefeltro.
Diverse furono le famiglie che nel corso dei secoli esercitarono il potere da queste parti: dopo Malatesta e Montefeltro, al borgo toccò di passare per le mani degli Sforza prima e per quelle dei Della Rovere poi. Furono questi ultimi, i Della Rovere, a concedere il castello in feudo alla famiglia Mamiani nel 1584.
Se c’è una cosa che accomuna tutte queste blasonatissime famiglie e quella di aver soggiornato o addirittura vissuto nella rocca di Sant’Angelo, un palazzo che, se osservato negli acquerelli seicenteschi del Minguzzi, lascia basiti per la sua mole. Purtroppo la struttura è andata totalmente distrutta nel corso della seconda guerra mondiale, e la costruzione che ne ha preso il posto -con la sua improbabile merlatura- è da essa molto differente.
Un’altra famiglia decisamente importante per il luogo fu quella dei Lapi, alla quale la cittadina deve l’edificazione della Chiesa intitolata a Sant’Egidio, avvenuta sul finire del ‘600. La bellezza del luogo di culto non si limita alla meravigliosa facciata in cotto: all’interno è custodito un altare barocco ricoperto d’oro zecchino che senz’altro merita una visita.
I Lapi fecero costruire a Sant’Angelo in Lizzola anche una villa che in seguito venne acquistata dai Perticari, ricca famiglia romagnola imparentata con i Cassi di Pesaro. E’ proprio attorno a loro, ai Perticari e ai Cassi, che a inizio ‘800 si raccolse un gran numero di artisti e studiosi che trasformò Sant’Angelo in uno dei luoghi più fertili e importanti per la cultura italiana dell’epoca. Ed è poco fuori dalle mura del castello che sorge la Fonte Vecchia, una fonte che ricorda all’occhio un piccolo anfiteatro, il luogo dove questi ragazzi e signori ingegnosi amavano declamare poesie e confrontarsi sulle più diverse questioni.
Narrando di Sant’Angelo in Lizzola è quasi più facile tralasciare monumenti che decidere di non tirare in ballo almeno uno dei tanti personaggi di assoluta importanza ai quali la cittadina ha dato i natali: parliamo di Giovanni Branca, l’architetto e scienziato nato nel 1571 che per primo pensò al vapore come forza motrice.