Castello del Farneto, il piccolo incanto di Montelabbate
Umile e forte come un vecchio contadino, dolce come il pensiero di un poeta: è Castello del Farneto.
E’ un panorama d’incanto quello che ogni mattina augura il buon giorno agli abitanti di Farneto, piccolissimo borgo storico arroccato sul suo poggio tra le rigogliose campagne del Comune di Montelabbate.
Le origini di questo luogo affascinante sono antiche: risalgono infatti al X secolo, quando venne edificato il castello che, per buona parte della sua storia, fu legato alla vicina Abbadia di San Tommaso in Foglia, chiesa benedettina particolarmente influente tra il XII e il XIII secolo.
A testimoniare la forza del vecchio fortilizio di Farneto rimangono due dei baluardi circolari posti a difesa della cinta muraria che ancora abbraccia l’abitato, abitato in cui si può entrare unicamente da una rampa d’accesso ripidissima che fino a pochi decenni fa era ancora lastricata in pietra concia e laterizio e che ancora viene per questo detta Impietrata.
Il lastricato originale in pietra arenaria è ancora visibile, tuttavia, nei pochi, strettissimi vicoli del borgo; alcuni di questi conservano addirittura il canaletto per il deflusso delle acque e dei liquami che un tempo, quando il bagno in casa non esisteva, venivano semplicemente gettati dalla finestra.

Da Farneto, una veduta in un giorno di nebbia e di sole
Di tutto interesse sono la chiesa di San Martino e, soprattutto, il suo slanciato e davvero particolarissimo campanile che sovrasta le case, perlopiù disposte attorno all’unica piazzetta del borgo, e rende il profilo di Farneto facilmente riconoscibile dalle alture circostanti.
E’ a Farneto che si possono rintracciare le radici di due importanti famiglie: quella dei Metelli, in cui spicca la figura della beata Michelina, il cui corpo è oggi venerato e custodito presso il Santuario di Santa Maria delle Grazie di Pesaro; e quella dei Farneti, che vanta nel giureconsulto Aurelio Farneti un podestà della città di Firenze nei primi anni del ‘500.
Beati e podestà, dunque, in quel di Farneto. Ma a dire il vero questo, con i suoi silenzi, la sua quiete e le sue vedute di meraviglia, è più un luogo per poeti, o per chi la poesia la ascolta con gli occhi.