Tutto il bello che c’è nel Comune di Monte Porzio
Piuttosto minuto è il Comune di Monte Porzio PU, piccolo sia in termini di numero di residenti (meno di 3000) che di estensione territoriale. Mettiamoci poi la vicinanza con gli straordinari paesi di Mondavio e di San Lorenzo in Campo, mescoliamo il tutto con l’assenza di poesia di una trafficata via di comunicazione come la Provinciale del Cesano e l’invisibilità, per il nostro piccolo centro marchigiano, è cosa fatta.
Eppure posare gli occhi per qualche ora su Monte Porzio non è affatto una cattiva idea. Lo si capisce già quando, abbandonata la caotica strada principale, si prende a salire la collina su cui sorge il borgo. Ben presto – per una sorta di magia, verrebbe da pensare – il frastuono dei clacson e l’odore acre che i veicoli si lasciano dietro mentre divorano l’asfalto, mutano nei rumori e nei profumi propri di una rigogliosa campagna.

Arco di accesso al borgo
Un piccolo centro, una grande sorpresa
E’ una sensazione di quiete e di ordine quella che gli occhi, alla comparsa delle prime case di Monte Porzio, devono archiviare. Si tratta di abitazioni ingentilite di fiori alle finestre, disposte lungo la strada fuori le mura come per un calcolo che vuole per risultato una grazia umile. Lo stesso tipo di grazia che si ritrova facilmente in diversi piccoli castelli della Provincia di Pesaro e Urbino, dove – forse per l’assenza di grandi opere d’arte – la popolazione è andata rimboccandosi le maniche per tirare a lustro il poco che il paese aveva da offrire. Ecco perché una volta arrivati nel vero nucleo storico cittadino si rimane a bocca aperta.
Quella che ci attende nel cuore dell’abitato, infatti, non è una semplice piazzetta. Si tratta piuttosto di un complesso sistema di edifici messo a punto da Andrea Vici (uno tra gli allievi più dotati del Vanvitelli) che riprende, sia pure in chiave settecentesca, un tema caro al Rinascimento: quello della Città Ideale.
Pare un dipinto, questo scorcio di Monte Porzio, una tela che racconta tutta l’abilità dell’artista-architetto nel distribuire lo spazio e nel giocare con la prospettiva. Sui lati troviamo raffinatissime costruzioni storiche, tra le quali, per mole ed eleganza, si distingue Palazzo Montevecchio. Lo sfondo è occupato dall’antica residenza del Vicario, vale a dire Palazzo del Pubblico, a cui si affianca la piccola Chiesa di Santa Maria Assunta. Di sicuro questo minuto luogo di fede merita una visita… non fosse altro che per gettare uno sguardo alle belle tele del Sacchi e del Ceccarini che ancora custodisce.
Curioso è anche l’antico arco d’accesso al borgo, tutt’ora presente.

L’elegante Piazza presente nel Comune di Monte Porzio
Il palazzo fortificato di Castelvecchio
Sempre in Comune di Monte Porzio, se ne sta una frazione molto viva: Castelvecchio. Si tratta di un abitato dalle origini piuttosto remote, eppure, il visitatore meno attento potrebbe facilmente essere tratto in inganno dalla modernità che pare aver ammantato il luogo da capo a piedi. E’ la presenza del vecchio palazzo fortificato ad andare lui in aiuto, ad aprirgli gli occhi circa la reale portata storica del posto.
Si tratta di una costruzione a metà tra rocca e dimora signorile, oggi di proprietà privata, con tanto di torri e beccatelli. L’edificio, restaurato più volte nel corso del tempo, sembra affondare le sue radici nel pieno del XII secolo.

Il Palazzo fortificato nella frazione di Castelvecchio
Cenni storici sul Comune di Monte Porzio
Quello di Monte Porzio è un territorio che conobbe la vita già in tempi remotissimi, abitato probabilmente fin dall’età della pietra. La longevità del luogo trovò conferma quando, proprio nelle sue terre, fu rinvenuto un vaso attico raffigurante un guerriero nel gesto di armarsi e databile attorno alla prima metà del V secolo a. C (oggi conservato presso il Museo di Ancona).
Ma questa, tuttavia, non fu l’unica scoperta storicamente rilevante.
Il territorio proprio del Comune di Monte Porzio vede sovente riaffiorare oggetti di epoca romana (e talvolta ruderi… molto conosciuto è quello che viene detto ‘Il Moraccio’) che raccontano l’esistere in loco di un antico castrum: Montis Podii.
Nel 1428 il castello finì nelle mani del Conte Guido di Mirabello, uno dei luogotenenti dei Malatesta, che tuttavia non dovette goderne a lungo perché si vide costretto a rendere l’anima a Dio solo tre anni più tardi. La reggenza toccò allora ai Conti di Montevecchio.
Monte Porzio prese poi a ruotare nell’orbita del vicino e potente CASTELLO DI MONDAVIO, seguendone – e spesso subendone – le vicende fino al 1520, quando, dopo esser passato attraverso le signorie del Piccolomini, dei Della Rovere e di Lorenzo De’ Medici, divenne cosa di Fano per volere di Papa Leone X.
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