Ponte Medioevale di Apecchio
Quando la natura si fonde armonicamente con l’antico sapere delle mani: il Ponte Medioevale di Apecchio.
E’ in Umbria, dalle parti del valico di Bocca Serriola, che il Biscubio trova la sua sorgente. Entrando poi ad Apecchio avvisa di sé gli abitanti della cittadina attraverso un sussurro delicato e immutato da sempre, e agli occhi curiosi racconta delle sue acque trasparenti e fresche, della bellezza semplice della natura che si ostina a vivere nonostante gli uomini.
E una volta tanto, per dire la verità, in questo piccolo paese tra i boschi dell’Appennino marchigiano, gli esseri umani non si sono messi a seppellire la meraviglia sotto palazzi a cinque piani e tonnellate d’asfalto in forma di parcheggio: no, gli apecchiesi hanno preso a gareggiare in meraviglia con Madre Natura, o almeno ad assecondarne la bellezza. E ne è venuto fuori quello che oggi conosciamo come il Ponte Medioevale di Apecchio.
Documenti confermano la presenza della costruzione all’inizio del ‘400, ma è probabile sia assai più antica.
Il ponte è in arenaria grigia ed è costituito da un’unica arcata le cui metà poggiano l’una sull’altra, donando alla struttura la caratteristica forma a schiena d’asino. Lo stile è asciutto, senza troppi fronzoli, e conferisce al tutto un’aria al contempo semplice ed elegante.
Parliamo di bellezza, e non potremmo fare altrimenti tirando in ballo il ponte medioevale di Apecchio, ma a ricordarci il suo scopo principale, ovvero quello di via di primaria importanza per l’ingresso in paese di uomini e animali, rimane la strada lastricata in pietra che lo attraversa con i cordoli a lisca di pesce che servivano a scongiurare che, per effetto della salita, bestie e carri tornassero indietro.
Fino a tutto l’ottocento sul colmo della struttura era ospitata un’edicola contenente l’affresco della Madonna del Ponte, poi smontata con l’avvento del nuovo secolo per alleggerire il ponte ormai vecchio e malconcio dell’ulteriore peso e mai più ricollocata.
Il ponte medioevale di Apecchio è stato restaurato attorno al 1980 ed è tutt’ora utilizzato.